I 100 Amici del Laboratorio 2017
L’iniziativa de “I Cento Amici del Laboratorio” quest’anno propone l’opera di
Hyun Joo Hong.
Hyun Joo Hong - Cerfs Volants
L’opera “Cerfs volants” è stata realizzata in esclusiva da Hyun Joo Hong per “I
Cento Amici del Laboratorio”; è stata stampata in cento esemplari, numerati in
numeri arabi da 1 a 100, e in cifre romane da I a XX, riservati all’artista. La carta
utilizzata è Hahnemuhle bianco chiaro da gr. 300; l’opera è composta da cinque
colori su una lastra in rame incisa in acquatinta con la tecnica Hayter.
La costruzione dell’opera si fonda su modalità meditate, con un lavoro esperto e
consapevole: la lastra viene incisa a diversi livelli per accogliere colori differenti.
Il primo colore, in profondità, viene steso sulla lastra con la consueta procedura
di inchiostrazione; dopo essere stata pulita si opera su di essa con rulli duri e
morbidi che recano colori di diversa densità e che, per questa caratteristica, non
possono mescolarsi.
Biografia
Hyun Joo Hong si è diplomata in belle arti all’Università di Dongguk, Seul. Vive
e lavora a Parigi. Numerose mostre personali gli sono state dedicate in tutto il
mondo, ha partecipato alle più importanti esposizioni internazionali alternando
sempre il lavoro pittorico all’incisione.
“Meditazione e pazienza” sono le qualità che la coreana Hyun Joo Hong
apprezza di più e che le consentono di realizzare incisioni di raffinatezza
compositiva, grazie anche ad una singolare ed innovativa tecnica che è frutto
della sua straordinaria esperienza, in qualità di assistente dal 1990 al 1996, a
Parigi presso l’”Atelier Contrepoint”. Un laboratorio chiamato, fino al 1988,
“Atelier 17”, come voleva il suo fondatore Stanley William Hayter, considerato
da molti tra i maggiori incisori del XX secolo.
L’opera di Hyun Joo Hong gode di una serrata sintesi di qualità geometrica, con
forme semplici, di regolare e calma disposizione, di silenziosa luce che detta
giochi di toni lirici infiniti, facendo acquistare all’immagine una aristocrazia che
incanta. Ogni particolare acquista una sottile ingegnosità nel segno e in
gradazioni cromatiche che rispondono ad una disciplina intima e ad un
rinnovato modello creativo che mantiene una valenza di disincantata visione.
La costruzione dell’opera incisa si fonda su modalità meditate, con un lavoro
esperto e consapevole: la lastra viene incisa a diversi livelli per accogliere il
primo colore in profondità; dopo essere stata pulita l’artista opera su di essa con
rulli duri e morbidi che recano colori ad olio di densità diversa e che, per questa
caratteristica, non si mescolano.
L’artista mira a sostenere un criterio di selezione e organizzazione sempre
nuova dell’immagine, con figure geometriche, dalle relazioni reciproche e
ragioni assolute, che sembrano cercare la realtà in un ordine ideale, dietro le
apparenze. Innegabile la dimensione di astrazione lirica nella qualificazione
razionale degli elementi che l’artista riesce a fecondare nella scoperta delle
relazioni e dell’equilibrio dinamico e nell’ampia orchestrazione dello spazio.
L’organizzazione compositiva è scandita da strutture di serrata sintesi di qualità
poetica rivolta alla comprensione dell’intimità dell’artista, ai suoi sentimenti, ai
suoi pensieri: Ma l’opera ambisce anche a trovare rapporti con il mondo nella
concreta percezione. Sono gli elementi di leggerezza e i colori puri a stabilire
rimandi con la natura e i suoi fenomeni. Un lavoro certosino in cui si può
riconoscere la sua identità di artista portata ad una visione dell’opera verso il
mistero, il sublime.
(dalla presentazione di Michele Fuoco alla mostra di Hyun Joo Hong, galleria Arte su carte, Modena
2015.)
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